domenica 8 aprile 2018

IT

 
 
Ecco tradotto in film, il noto romanzo di Stephen King. IT, l'entità demoniaca Pennywise, il clown danzante, un mostro che periodicamente (ogni 27 anni) riappare nella cittadina di Derry per uccidere bambini ed adolescenti.
Cosa lo provochi, e cosa l'abbia generato, nessuno sa dirlo... nemmeno il simpatico cicciottello Ben che, bontà sua, per resistere alle angherie dei bulli cittadini (e che bulli!) si rinchiude in biblioteca, scoprendo la terribile storia che accompagna la ridente (ma non poi troppo) cittadina americana, ma non riuscendo appunto a darle un nome.
Sappiamo certamente che si nutre del terrore dei bambini, che se ne nutre (dei bambini) che si aggira per le fogne e che si nasconde in una casa (un'autentica catapecchia) a cui nessuno osa avvicinarsi, nemmeno l'agente delle tasse o l'ASL visto lo schifo che fa, dentro e fuori.
Come tutti i film, che narrano di ragazzini e pericolo, si evidenzia la totale assenza degli adulti che, o sono ignari, o sono consapevoli ma non accettano la realtà, o fanno parte del delirio per motivi tutti loro (alcool, autoritarismo, devianze... a sottolineare la difficoltà del crescere, del divenire adulti, dell'abbandonare l'età dell'incoscienza, della spensieratezza (vedi alla voce, essere costretti a...) dell'assumersi responsabilità proprie.
Ognuno reagisce come può: chi innamorandosi, chi diventando eroe, chi accettando le proprie debolezze, chi facendo violenza al prossimo. Ed ognuno diventa adulto a suo modo, perché nella realtà, adulto non significa proprio niente.
Un ottimo film, una storia americana che ci viene raccontata in modo intelligente. Una storia in cui, il mostro che tutti, nel passaggio all'età adulta, dobbiamo affrontare, ci viene proposto in modo violento, comico e cinico.

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