sabato 10 marzo 2018

L'ultimo ribelle

Non è la prima volta che Tex deve affrontare la Guerra Civile, i suoi reduci, i differenti eserciti e tutta quell'armata di fuoriusciti, scappati, banditi e malintenzionati, che in genere, intorno alla Guerra fanno affari o mettono in atto condotte che, in tempo di pace sarebbero perseguite a norma di legge. Pensiamo all'episodio intitolato L'uomo di Atlanta, recentemente recensito in questo spazio.
Anche lì, un militare, macchiatosi durante la Guerra Civile, delle peggiori nefandezze, viene fatto evadere di prigione e finisce in un gioco più grande di lui.
Qui, la situazione è leggermente più complicata... I confederati hanno oramai perso la guerra, ma alcuni di loro, si sono dati alla macchia e continuano la loro guerriglia... Sarà anche questa volta Tex a riportarli sulla retta via... in una storia particolarmente movimentata... leggere per credere.
 
 
"Mastica e sputa, saliva e tabacco. Mastica e sputa, pane raffermo e carne affumicata. La vita disperata del guerrigliero della banda Quantrill era anche questo, non soltanto sangue, sudore e polvere da sparo: un ininterrotto susseguirsi di vendette e di rapine congegnate ed eseguite come vere e proprie azioni militari, intervallate da vari ma necessari tempi morti, brevi momenti di tregua forse anche di noia; un arte dell'attesa coltivata con pazienza (o impazienza), prima del prossimo assalto a un treno, a un convoglio portavalori o addirittura a una banca, magari piccola ma bella grassa come la ragazza incipriata di un saloon.
Gli uomini della legione sudista di Quantrill, insomma, vivevano (e morivano) unicamente per quei momenti in cui l'adrenalina fluiva a fiumi nelle vene, quando le Colt Navy o le Remington New Model potevano cominciare a far sentire la loro voce assordante: musica per le orecchie insensibili dei guerriglieri; terrore e morte per i civili inermi e anche per i soldati nordisti in giacca blu.
Lui, William Quantrill, partecipava poco alla mattanza, come, del resto, fanno tutti i capi; in quella che noi chiamiamo Guerra di Secessione, ma che gli americani ricordano giustamente come Guerra Civile.
Quando, intorno al 1861, era venuto il momento della verità e delle scelte difficili Quantrill non aveva esitato; e così, questo pistolero in divisa da ufficiale confederato si diede da fare per arruolare un gruppo di desperados e condurre una guerriglia senza pietà nella quale nessuna delle due parti voleva concedere quartiere.
Quando divenne chiaro che la guerra era oramai persa, Quantrill e i suoi uomini continuarono la loro attività fuorilegge; e dopo che la pace fu firmata ad Appomattox, essi continuarono con le scorrerie e i colpi di mano, fingendo, magari anche con sé stessi, di appartenere alla stirpe indomita degli uomini che non si arrendono mai.
In realtà, per Quantrill e soci, non era importante che i sudisti avessero perso la guerra: era stata come una festa crudele e sanguinosa e loro vi avevano soltanto partecipato, proprio come tutti gli altri invitati.
Avevano scelto di frequentare il lato oscuro della Guerra di Secessione, di nascondersi ed essere protetti da chi li considerava i Robin Hood della Confederazione.
Solo dopo avergli mandato contro i peggiori criminali, in tutto e per tutto simili a lui, riuscirono ad ucciderlo. Era il 6 giugno 1865".
 

Nessun commento:

Posta un commento

Niente parolacce, né!

Professione Volontario