venerdì 12 gennaio 2018

Avere e Essere

 
Eterna domanda. Avere o essere? Rientra nel solco dei libri di formazione, non per forza di letture giovanili, non per forza a sfondo religioso, spesso anarchici, che hanno costellato la cultura (una certa cultura) di chi aveva dalla sua una grande curiosità. Quella curiosità, per intenderci, necessaria a porsi le domande giuste. Cosa viviamo a fare? Cosa facciamo intanto che viviamo? E, giustamente, la nostra vita, è fatta di possesso delle cose o di essere qualcuno?
Una società come la nostra, abbandonata ogni promessa millenaristica, abbandonata la religione, la politica, il futuro... oramai giunta, a vedere il solo presente ed a sognare un passato confuso e dorato (retrotopia, la chiamano) senza progetti, senza speranze... fa del consumo, del possesso, del godimento immediato, il suo essere. Dimentica della vera essenza dell'uomo, della sua dimensione spirituale, del suo desiderio di capirsi..
Erich Fromm, come Hermann Hesse, come Gesù, come Marx , come Buddha, ci pone di fronte ad una scelta. Noi, probabilmente non la sapremo cogliere, ma almeno l'avremo vista, capita, ci saremo incappati.
 

"Dicendo essere o avere, non mi riferisco a certe qualità a sé stanti di un soggetto... Mi riferisco, al contrario, a due fondamentali modalità di esistenza, a due diverse maniere di atteggiarsi nei propri confronti e in quelli del mondo, a due diversi tipi di struttura caratteriale, la rispettiva preminenza ei quali determina la totalità dei pensieri, sentimenti e azioni di una persona".
Ed è la prevalenza della modalità esistenziale dell'avere che per Fromm ha determinato la situazione dell'uomo contemporaneo, ridotto ad ingranaggio della macchina burocratica, manipolato nei gusti, nelle opinioni, nei sentimenti dai governi, dall'industria dai mass media, costretto a vivere in un'ambiente degradato con lo spettro incombente del conflitto nucleare.
L'autore, rifacendosi a una lunghissima tradizione di pensiero che va dal Buddha a Tommaso d'Aquino, da Spinoza a Marx, dal Talmud a Meister Eckhart, delinea quindi le caratteristiche di un'esistenza incentrata sulla modalità dell'essere, in quanto attività autenticamente produttiva e creativa, che offra allo individuo e alla società la possibilità di realizzare un nuovo e più autentico umanesimo.

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