sabato 2 dicembre 2017

Ritorno al domani


Ron Hubbard, meglio noto per la simpatica pseudo religione da lui inventata... ci regala un piacevole romanzo fantascientifico su viaggi nello spazio, paradossi temporali, tempo e distanza... Ben scritto...


"Lo spazio è profondo, l'Uomo é una creatura minuscola e il Tempo è il suo nemico inesorabile. Fu in un epoca antichissima, ormai dimenticata, che l'uomo scoprì la barriera.
Ancora prima che l'astronautica avesse inizio.
La barriera era un'equazione.
Senza di essa, l'equazione fondamentale della massa e del tempo, l'uomo non avrebbe potuto progredire. Ma lo fece, e si servì per questo della fissione nucleare, coltivò la tecnologia e le sue stesse speranze.
Tuttavia, i termini della salvezza erano anche le sbarre della sua prigione.
"A MANO A MANO CHE LA MASSA SI AVVICINA A UN VALORE INFINITO, IL TEMPO SI AVVICINA A ZERO".
Due matematici avevano concepito per primi le equazioni: Lorentz e Fitzgerald.
Un fisico teorico, Albert Einstein, ne aveva mostrato l'applicazione.
Ma se Lorentz, Fitzgerald ed Einstein avevano dato all'uomo il sistema solare, quasi gli negarono le stelle.
Eppure, nonostante la difficoltà individuata da questi uomini, c'erano ancora dei coraggiosi che accettavano e allo stesso tempo sfidavano quella legge; una piccola coorte di astronauti che, attraverso le epoche, avevano tenute vive e aperte le rotte dello spazio.
Gli emarginati e i paria dei viaggi spaziali, i maledetti e i rinnegati dall'uomo, percorrevano le loro rotte solitarie diretti verso infinite distanze, ma prigionieri anch'essi, inesorabilmente incatenati dal tempo.
Ben conoscendo il loro destino, quello che li attendeva, chi avrebbe voluto mai farsi volontario e far parte del loro piccolo gruppo?
Ma nelle società dell'uomo ci sono sempre gli emarginati, per la loro natura o a causa delle circostanze; e ci sono degli avventurieri che non si curano delle equazioni.
E così le stelle furono raggiunte e colonizzate, nonostante il destino di coloro che intrapresero quei viaggi.
Lo chiamarono IL LUNGO VIAGGIO, sebbene non fosse lungo per l'astronave e il suo equipaggio.
Era infatti lungo soltanto per la Terra.
Una crociera di sei settimane ad Alpha Centauri riportava un equipaggio su una Terra invecchiata di molti anni.
Colui che è rimasto assente per un lungo secolo non si trova bene al ritorno.
Conosce troppo poco. La sua gente è morta. Non ha più una casa, non ha più un suo mondo.
La sua sola comunità era quella a bordo dell'astronave.
La sola speranza era quella che un giorno o l'altro qualcuno potesse scoprire un'altra equazione: una soluzione alla barriera".

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