sabato 11 novembre 2017

L'ora incerta tra il cane e il lupo

Mi aspettavo molto di più da Tuzzi e dal vice questore Melis. Parte incerto (come l'ora incerta) si perde in citazioni dotte (alla Katy Reichs per intenderci) arriva al risultato ma senza quella tensione necessaria a tenere in piedi un modesto romanzetto. Bah!        
"Marzo 1985: nei campi ancora innevati alla periferia sud di Milano, sotto l'antico campanile dell'Abbazia di Chiaravalle, viene trovato il cadavere sfigurato di una giovane donna
Inizia così la nuova inchiesta del Commissario Melis, un'inchiesta che porterà passo dopo passo lui e i suoi uomini nel mondo del giornalismo e della più o meno alta finanza.
E dei suoi legami più o meno occulti.
Ma se, una volta appurata l'identità della vittima , le domande fondamentali sono quelle classiche - chi e perché - altri più sottili e inquietanti interrogativi tormentano Melis, sullo sfondo di una Milano che reca ancora ben visibili le tracce della grande nevicata che in gennaio bloccò per giorni le attività cittadine.
E questi dubbi chiamano in causa gli affetti, le ambizioni e il potere di una società che sembra irrimediabilmente votata al degrado: per scoprirne alla fine, che soltanto nei semi delle carte i cuori sono più forti dei danari".

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