martedì 5 settembre 2017

Verso un'architettura

 
"Con questo libro Le Corbusier ha iniziato negli anni '20 il suo irriverente dialogo col pubblico e con gli architetti destinato a svilupparsi in quarant'anni di innumerevoli pubblicazioni e in opere costruite e progettate tra le più notevoli dell'architetture moderna. A quest'opera, tradotta in molte lingue, l'Italia giunse in ritardo (fu pubblicata nel 1973 da Longanesi & C.); tuttavia é proprio in Italia che un nuovo interesse critico, e non solo agiografico, nei confronti della figura di Le Corbusier ha preso inizio da alcuni anni.
In questo contesto, Verso un'architettura oltre ad essere uno dei formidabili documenti della cultura parigina ed europea degli anni '20, nella sua giovanile immediatezza consente di scoprire i teoremi base della teoria architettonica del maestro e nello stesso tempo di mettere a nudo la matrice borghese del mito moderno dell'architetto demiurgo".
 
Le Corbusier, Charles - Edouard Jeanneret-Gris, (1887-1965) ha pubblicato questo libro nel 1923 raccogliendo gli articoli più importanti apparsi sulla rivista L'Esprit Nouveau.

Il libro è un trattato-manifesto, percorso continuamente da tracce delle avanguardie d'anteguerra, anche se le intenzioni dell'ESPRIT NOUVEAU sono per il superamento, per il RAPPEL A' L'ORDRE, tanto che la rivista ospita numerosi collaboratori italiani al momento di passaggio al culto degli "ETERNI VALORI, AFORISMI, TONO APODITTICO, COLLAGE, VARIAZIONI TIPOGRAFICHE, compongono per frammenti il trattato.
Non c'é una gerarchica esaltazione dei prodotti moderni, parliamo di esempi della perfezione a partire da uno standard. La contrapposizione turba il lettore.

Per Le Corbusier, né il Partenone, né le auto sono tutta architettura: il desiderio di una cosa che manca sempre... L'oggetto architettonico cerca un raggiungimento che, per definizione, il nuovo procedimento non raggiungerà mai.
LA CASA E' UNA MACCHINA DA ABITARE è il desiderio di conseguire un'efficienza tra scopi e risultati come nel mondo tecnico - scientifico della produzione industriale.

 

VOLUME: Gli occhi sono fatti per vedere le forme della luce. Le forme primarie sono le forme belle perché si leggono chiaramente. Oggi, gli architetti non realizzano più le forme semplici. Operando con il calcolo, gli ingegneri usano forme geometriche, appagano gli occhi con la geometria e lo spirito con la matematica; le loro opere sono sul cammino della grande arte.

SUPERFICIE: Un volume è avvolto in una superficie, superficie che è divisa secondo linee generatrici e direttrici del volume, mettendo in risalto l'individualità di questo volume... sottomessi alle strette leggi di un programma imperativo, gli ingegneri usano forme chiaramente strutturate, creando fatti plastici limpidi e impressionanti.
 
PIANTA: La pianta è la generatrice. Senza pianta c'é disordine, arbitrio. Nella pianta è già compreso il principio della sensazione. I grandi problemi di domani, dettati da necessità collettive, ripropongono il problema del piano. La vita moderna chiede, attende un piano nuovo, per la casa e la città.
 
I TRACCIATI REGOLATORI: La nascita fatale dell'architettura. L'obbligo dell'ordine. Il tracciato regolatore é una garanzia contro l'arbitrio E' la gioia dello spirito. Il tracciato regolatore è un mezzo; non è una ricetta. La scelta e le modalità di espressione del tracciato sono parte integrante della creazione architettonica.
 
E il testo si potrebbe concludere così: "una grande epoca è cominciata. Esiste uno spirito nuovo. Esiste una quantità di opere improntate a uno spirito nuovo; si ritrovano soprattutto nella produzione industriale. L'architettura soffoca nelle abitudini. Gli Stili sono una menzogna. Lo stile é un'unità di principio che anima tutte le opere d un'epoca ed è il risultato di un carattere spirituale. La nostra epoca esprime ogni giorno il suo stile. I nostri occhi, purtroppo, non sanno ancora vederlo".
 
 
 
 
 

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