mercoledì 7 giugno 2017

Vendetta e Misericordia: due facce della stessa medaglia?

 
Dopo che la Cassazione si sarebbe pronunciata per consentire una morte "dignitosa" a Totò Riina, il capo dei capi di Cosa Nostra, in carcere, 86 anni, malato da tempo, si è scatenata un acceso dibattito sui principali mezzi di comunicazione e sui social in particolare.
Non voglio entrare nel merito della valutazione data dalla Cassazione e non voglio nemmeno perdere tempo a commentare la notizia... il mio intendimento è un altro e alla fine vi dirà di più di qualsiasi giudizio pro o contro.
Leggendo i commenti dei social, in particolare, si individuano immediatamente i due fronti maggioritari. Coloro che letteralmente inorriditi dalle malefatte del Riina, propendono per buttare via la chiave, o peggio di fare a lui, ciò che ha fatto alle sue numerose vittime (non ultimo lo scioglimento nell'acido di un povero ragazzino di 14 anni, reo di essere il figlio di un collaboratore di giustizia) li chiamerò I VENDICATIVI , e coloro che, insomma, bisogna dimostrare di essere superiori a lui, avere pietà, far vedere che lo Stato non è come la Mafia, questi ultimi sono I MISERICORDIOSI.
La cosa divertente (ma neanche poi tanto) è il vedere questi due schieramenti dirsele di santa ragione, con argomenti ineccepibili, senza che nessuno dei due voglia o possa cogliere il punto.
Esiste una legge (bella, brutta, fatta bene o male) che prevede una punizione (poca o tanta, proporzionata, sproporzionata) in base a quanto commesso (nel caso del Riina, credo 16 ergastoli o giù di lì)...
Domanda: perché se uno dichiara apertamente che vorrebbe morto e sepolto quest'uomo, viene tacciato di ferocia e se un altro invoca la misericordia divina, lo si rimprovera tuttalpiù di buonismo?
Io mi accontenterei della legge. sino all'ultima ora, sino all'ultimo minuto... compresi i tre giorni canonici e il seppellimento in carcere... per evitare i funerali modello Casamonica e i baciamano  dei mammasantissima a cui la televisione ci ha obbligati ad assistere recentemente... E' chiedere troppo?
 

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