lunedì 5 giugno 2017

Una passeggiata nei boschi

 
L'Appalachian Trail , qui ben descritto in Wikipedia , è il filo rosso della vicenda felicemente narrata da Bill Bryson, in oltre trecento pagine di diario di viaggio, zeppo di riferimenti storici e botanici (ma questo è il suo modo di scrivere) e delle tragicomiche avventure vissute su oltre 1400 km (degli oltre 3500 dell'intero tracciato) in compagnia dell'amico Katz.
 
NOTA: questa volta la recensione avviene su un testo digitale.. quindi la mia pretesa di fare una scheda cartografica riassuntiva mal si sposa con il medium... alcuni dettagli vanno approfonditi... ma credo di aver individuato il metodo.
 
 
L'Appalachian Trail ha un estensione di oltre 3500 km e percorre tutta la costa orientale degli Stati Uniti, attraversando la catena dei Monti Apalachi. E' il capostipite di tutti i sentieri a lungo percorso.
Come premette Bryson, "chi potrebbe pronunciare le parole Great Smoky Mountains o Shenandoah Valley, senza sentire l'impulso insopprimibile, per usare le parole dal naturalista John Muir, di ficcare una pagnotta e un po' di tè in una bisaccia e scavalcare lo steccato?"...
 
 
 
Sono molti i momenti ironici, come quando Katz, il socio di Bryson dichiara "ma ti sei guardato? si annusò le ascelle con una smorfia di disgusto.. Cristo! puzzo come il frigo del mostro di Milwaukee"... e come non ricordare "Un tranquillo week-end di paura" titolo del romanzo di James Dickey del 1974 e del film che ne fu tratto, e che parla di quattro uomini di mezza età di Atlanta, che partono per un fine settimana in canoa lungo l'immaginario fiume Cahurlawasle (ispirato al fiume Chattoga) e si trovano improvvisamente del tutto fuori dal loro elemento. "qualunque famiglia io abbia incontrato da queste parti ha almeno un parente in galera"...
 
I libro si può raggruppare in più parti:
 
1. I preparativi.
Molto divertente l'approccio ai negozi che forniscono materiale per campeggio ed escursionismo. Costi esorbitanti, pezzi mai completi, attrezzatura a volte esagerata, altre volte inutile, altre ancora intrasportabile...
 
2. il primo tratto percorso.
Le distanze cambiano drammaticamente, quando si percorre il mondo a piedi. Un km diventa un bel pezzetto di strada, tre km sono una distanza decisamente ragguardevole, venti km è roba da stramazzare, Ottanta km sono pressoché inconcepibili.
... D'altra parte, la vita assume una drastica semplicità. Il tempo perde il suo consueto significato. Quando è buio si va a dormire, quando fa giorno ci si alza e tutto ciò che sta in mezzo sta semplicemente nel mezzo. Una cosa fantastica.
 
3. i tratti percorsi singolarmente.
Dopo  il primo tratto percorso con Katz, Bryson decide di percorrere singoli tratti avvicinandosi con l'automobile... non certo nello spirito dell'A.T.
 
4. la storia del tracciato e la poco edificante politica ambientale americana.
L'Appalachian Trail (A.T. di seguito) fu portato a termine il 14 agosto 1937... l'incredibilmente lagnoso e pedante Henry David Thoreau pensava che la natura fosse una splendida cosa, una meraviglia anzichenò, nella misura in cui sapeva di poter tornare in città in qualsiasi momento per fare rifornimento di pasticcini e vino di malto. Quando però ebbe occasione di sperimentare la natura vera, in occasione di una visita a Katahdin nel 1846, se la fece letteralmente addosso...
L'incontro con la città fantasma di Centralia.... luogo divenuto famoso per l'incendio sotterraneo che l'ha spopolata...
 
Niente dura in America. Se il frutto di un'impresa non si rinnova continuamente viene superato, semplicemente abbandonato senza esitazioni in favore di qualcosa di più grande e ahimè, sempre, immancabilmente, più brutto.
 
In America, ahimè, la bellezza ormai la si raggiunge in macchina, e la natura o la si soggioga senza pietà, come nel caso della diga di Tocks e un milione di altri posti, o la si deifica e la si tratta come qualcosa di sacro e remoto, una cosa a sé, come l'A.T. Di rado viene in mente a qualcuno, da una parte e dell'altra della barricata, che gli uomini e la natura potrebbero coesistere con mutuo beneficio.
 
O quello con orsi e altri animali: "Qualunque cosa fosse acquattata nel folto della foresta, cagava come un leone di montagna".
 
5. i personaggi incontrati sul tracciato.
Si potrebbe dire che esistono due tipi di "escursionisti dall'inizio alla fine": quelli che affrontano la pista in una sola stagione, noti come thru-hikers, e quelli che invece vanno a tappe, detti section-hikers.
Mary Ellen: una pazza squinternata, priva di un briciolo di intelligenza, capace di rutti, grugniti, pulizie di orifizi in modo indecoroso e di critiche contro tutto e tutti... per fortuna viene abbandonata per strada nel primo tratto...
John Pollo, uno capace di perdersi nel bagno di caso. Un caso clinico...
Woodrow Murphy di Pepperell, nel Massachusetts, che fece l'intero percorso nell'estate del 1995. Alla partenza pesava 150 kilogrammi e dichiarò che si era ficcato in quel pasticcio nell'intento di perdere peso...
Tra tutti i personaggi che si incontrano sul tracciato, vi sono quelli che vanno sotto la definizione di "escursionisti Reebok", ossia gente che parcheggia la macchina, cammina per quattrocento metri, torna alla macchina e se ne va, e non fa mai più nulla di così emozionante per il resto della vita.
 
6. la ripresa del tratto finale e considerazioni.
Con tutta la sua imponente massa, un albero é un organismo incredibilmente delicato. Tutta la sua vita interna é racchiusa i tra strati di tessuto spessi come fogli di carta e che si chiamano floema, xilema e cambio, posti proprio al di sotto della corteccia e che insieme formano una sorta di camicia umida che ricopre l'inerte legno massiccio. Non importa quanto sia alto, un albero è sempre fatto di pochi kili di cellule viventi, sparse tra le foglie e radici.
La vicenda si chiude a pochi kilometri dalla meta. i due non ce la fanno più.
"Fu così che decidemmo di lasciare quel sentiero senza fine e piantarla di far finta di essere montanari perché non lo eravamo".
 
 
 
 
 

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