venerdì 10 marzo 2017

Manuale dell'apocalisse

 

Qualcuno mi vorrà spiegare perché, comunque, dovunque e ovunque, il sottotitolo di un libro, film o altra attività umana, debba riportare la frasetta "cinquanta di qualchecosa"...
Abbiamo senza alcun dubbio paura del vuoto, di ogni genere di vuoto. Ansia da prestazione. Pagine da scrivere, non importa il loro contenuto. Ed ecco fiorire ogni genere di manuale, libro, film, il cui unico motivo di esistere è la raccolta di panzane o semplicemente di informazioni che non s'appicciano una con l'altra, ma permettono di arrivare alla soglia... 50!
Questo libro parte bene. Affronta in modo scientifico, facile e chiaro, molti argomenti attinenti una possibile fine del Mondo. Del nostro mondo ovviamente e nella maggior parte dei casi per colpa nostra: inquinamento, surriscaldamento, sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, carestie, ecatombe ed estinzione di specie animali, scioglimento di ghiacci, piogge acide, eccetera...
Poi affronta possibili rischi derivanti dall'incapacità di gestire il futuro: piante geneticamente trasformate, robot e automi impazziti, malattie fuggite dal laboratorio, la genetica, la disgenetica, i cigni neri, i virus usati da militari e terroristi, e così di questo passo.
Scade infine quando entrano in gioco gli alieni, i meteoriti, la fine dell'universo, la fine del Sole, la fine del tempo, la fine di questo e quello.
Peccato. Un ottimo saggio rovinato dalla "cinquantite" quella malattia che porta un buon scrittore e divulgatore scientifico a prendersi talmente sul serio da poter pensare che il lettore si berrà qualsiasi cosa... Voto: 2/5.

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