sabato 4 febbraio 2017

Lo schiavista

 
 
Premetto di aver fatto fatica ad immedesimarmi nei personaggi del romanzo, sia per lo stile psichedelico usato da Beatty nel narrare che, nella scarsa conoscenza del contesto americano e del problema Nigger, a me noto per letture e film ma non vissuto e capito (o meglio compreso) come un qualunque cittadino americano.
Fatta questa doverosa precisazione, conosciamo la storia di Bonbon, nato a Dickens, ghetto periferico di Los Angeles e la sua battaglia per la conquista dei diritti civili al contrario: lui vuole il ritorno della discriminazione.
"Se chiodo schiaccia chiodo", questo è il suo pensiero, il ritorno alla divisione in base alle razze, rappresenta per i neri un modo per riflettere su sé stessi e sulla loro condizione e riappropriarsi così della loro dignità, oggi calpestata (ma con ironia e falsità di un sistema democratico) in una società che conserva intatti i meccanismi del razzismo senza darlo a vedere...

Lo accompagna in questo esperimento Hominy Jenkins, meglio noto come l'attore de "Le Simpatiche Canaglie", quello nerissimo che diceva solo "O-Tay!" e che è disposto a divenire suo schiavo.
Intorno a loro, una comunità eterogenea, ove ognuno ha da dire la sua... e visti i tempi post-Obama, un racconto questo, quanto mai attuale sulla deriva della società americana. Ottimo.
 
 

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