venerdì 30 dicembre 2016

Killjoys

 
Parlando con Bianca, gli segnalo che ho quasi raggiunto il traguardo dei 40 libri da leggere, limite che avevo pensato per il 2016. Me ne manca uno! Lei mi propone la lettura di questo fumetto, di cui avevo adocchiato qualcosa e che sapevo disegnato dal fondatore dei My Chemical Romance.
L'idea di base del fumetto - disegnato benissimo e con colori che mi richiamano Moebius - è un incrocio tra una società dittatoriale derivante da un evento nucleare, evidente distopia da collocarsi in un futuro lontano e una ribellione - in cui si leggono varie pulsioni di un'età giovanile, capace di trovare in ogni contesto una chiave di lettura del Mondo e un nemico da combattere.
Anche se le storie raccontate, a volte si confondono e ci confondono, non si può non evidenziare una capacità di attirare l'attenzione su una serie di sotto tracce, non dette e non scritte, che scaturiscono - come note musicali - dal racconto principale.
Ed ecco che così facciamo la conoscenza con:  "i favolosi Killjoys", morti per combattere il nemico ed assurti a simbolo di ribellione. Val Velocity, il nuovo leader dei ribelli che vede nella violenza l'unico mezzo per abbattere la B.L.I. - Better Living Industries - rinchiusa in Battery City (spesso chiamata Bat City). Cola ex combattente calmo e riflessivo... DR.S una specie di DJ che da una radio nascosta nel deserto, incoraggia a resistere... ed infine la ragazza... quella che forse può sconfiggere B.L.I. ma deve innanzitutto credere in sé stessa.
Il controllo degli abitanti di Bat City ricorda molto "1984" di Orwell o "Fahrenheit 451" di Bradbury e le dinamiche che animano questa pseudo città ove il futuro ha deviato in assoluto controllo - che piacerebbe all'Hobbes de "il Leviatano" ed al tempo stesso richiama l'uso dei robot del film "Automata"
Gli elementi per una storia emozionante ci sono tutti. Peccato che a volte, nel valorizzare le già raccontate sotto tracce, si finisca come nella musica, per perdere di vista lo spartito principale.
Da leggere.

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