mercoledì 9 novembre 2016

Eros e Priapo

 
"Benché pubblicato solo nel 1967, il libello psicoanalitico e anti mussoliniano di Gadda affonda le sue radici negli anni fiorentini tra il '44 e il '45.
E' alla rabbia e alla disperazione di quel periodo che Eros e Priapo deve il tono di esasperata polemica che lo caratterizza e che si esprime in un vorticoso ribollire e gorgogliare di parole e immagini a stento contenute nei moduli del trattato machiavelliano e di una prosa arcaicheggiante di tipo toscano - cinquecentesco.
Diviso tra saggio e libro delle furie, arringa e memoriale narrazione e pamphlet, Eros e Priapo è l'esplosivo contributo di Gadda all'atto di conoscenza che, solo, può garantire il riscatto del male e, nel contempo, è una durissima condanna nei confronti della follia che per un ventennio ha soggiogato l'Italia, segnando il prevalere di un cupo e scempio Eros sui motivi del Logos".


Da che parte iniziare a parlare di questo libro?
Premetto subito che, stante la mia poca cultura, ho fatto fatica a capire completamente il testo.
Ma quando ci sono riuscito è stata soddisfazione senza pari.
Un vero fiume in piena, un fiume di parole, termini, abbreviazioni, distorsioni, esperimenti linguistici... una cosa incredibile.
Prendendo spunto dal ventennio fascista, Gadda scrive, urla, strepita, si arrovella, lancia strali e poi ancora, argomenta il perché Priapo abbia avuto la meglio su Eros.
Cioè di come, la pancia abbia vinto sulla testa... al punto da rendere possibile il dominio di uno solo sulla moltitudine.
E così inseguiamo il nostro, mentre lancia in resta colpisce, attacca, non arretra, ferisce, morde in ogni e qualsiasi lingua, disquisendo su motivi, ragioni e irragionevole tenzone.
Impossibile non rimanere impressionati da questo fiume in piena, pare l'Arno, l'Aniene, quando escon dagli argini e straripano portando con sé ogni pattume...
Si arriva in fondo tirando un sospiro di sollievo ma potendo nel contempo affermare "che bella cosa, la lingua italiana e il saperla usare".
 

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