sabato 1 ottobre 2016

Memorie dal sottosuolo

 
"Memorie dal sottosuolo di Fedor Dostoevskij, uscito a puntate nel 1865 nella rivista Epocha da lui fondata, costituisce una tappa centrale nella vicenda artistica e spirituale dello scrittore russo.
In forma di monologo-confessione, é la storia della fallita redenzione di una prostituta e, nello stesso tempo, la tormentosa indagine sull'inconscio (il sottosuolo) e sui limiti dello intelletto a capire a fondo se stessi e gli altri.
L'io narrante é uno dei cosiddetti "uomini superflui", una persona che, spiega Igor Sibaldi nell'introduzione, per ennui, per fatalismo, o magari per troppo acuta percezione della tetraggine politico-sociale-esistenziale del suo tempo, si limitava a prendere atto dell'immensa ricchezza nascosta nel suo intimo, e non traeva alcuna conseguenza pratica, soffrendo acutamente, al tempo stesso, del proprio fallimento.
Dalle Memorie del sottosuolo in avanti, continua Sibaldi, sulla scena Dostoevskijana compaiono queste singolari figure di ribelli non riconducibili ad alcuna fazione esistente, i protagonisti dei romanzi più celebri: individui smarriti tra la propria angosciosa ricerca di una verità che illumini veramente la via, e uno iato tra loro stessi e la maledetta realtà che nulla, nel loro destino di superflui, riesce mai veramente a colmare".
 


"Che cosa sa la ragione? La ragione sa solo quel che ha fatto in tempo a conoscere (altro, forse, non saprà mai; anche se non è consolante, perché nasconderlo?), mentre la natura umana agisce tutta intera, con tutto ciò che vi è in essa, in modo cosciente e inconscio, e magari mente, ma vive".

Scritto nel 1864, questo romanzo di Fedor Dostoevskij si divide in due parti: la prima è una forte critica ai valori del positivismo così come della religione. Nessun rimedio è sufficiente per sanare il malessere che alberga nell'uomo.
La sofferenza dell'uomo, per Dostoevskij, è dovuta al "volere". Cosa per la quale l'uomo è disposto a rinunciare alle certezze con un trionfo della volontà individuale che va contro natura.
 
La seconda parte è il racconto di alcuni episodi della vita del protagonista del romanzo. Episodi sordidi, abietti, vergognosi tutti derivanti dalla sensazione di inferiorità dell'uomo nei confronti del prossimo.
Certamente stimolante per comprendere il "sottosuolo" dell'anima, in cui cadere e da cui uscire completamente rinnovati. Se in meglio o in peggio è tutto da provare.

Nessun commento:

Posta un commento

Niente parolacce, né!

Professione Volontario