lunedì 12 settembre 2016

Pericle il nero - il libro

 
 
"il mio padrone è Luigino Pizza, che tutti lo chiamano così a causa delle pizzerie. Io mi chiamo Pericle Scalzone… di mestiere faccio il culo alla gente.
Così comincia Pericle il nero, primo romanzo di un autore che ha alle spalle una scuola severa di sceneggiatura di fumetti e una vita da dir poco avventurosa - che racconta però malvolentieri, preferendo raccontare storie.
Questa di Pericle è un'impeccabile noir, girato come un buon film americano degli anni Quaranta, con un ritmo secco, un plot che non perde un colpo e personaggi che hanno uno spessore del tutto ignoto ai cliché imposti dal genere: Pericle, l'uomo-cane che diventa uomo e acquisisce consapevolezza di sé attraverso il rifiuto delle regole del suo mondo e l'incontro con una strana donna e questa donna, Nastasia, la polacca finita a lavorare a Pescara in una fabbrica di copertoni, che se lo porta a casa e se lo porterà, forse, anche più lontano; e Signorinella la temibile e potentissima sorella del boss Ermenegildo Coppola, capo delle supplicanti di San Gennaro, che quando parlava di uccidere si metteva le mani sulla faccia perché non le piaceva e diceva che tutti sono figli di mamma; e gli altri attori e comparse delineati con pochi tratti precisi, in una lingua asciutta ma venata di coloriture, talvolta inattese e sempre misuratissime, da parlato popolare".
 

Pericle il Nero, non è un romanzo qualsiasi. Incisivo, feroce, cupo, triste perché di persone tristi e disperate è colmo il viaggio del nostro.
Pericle lavora per la mafia. Riscuote il pizzo e fa letteralmente il culo a chi non si vuole piegare. Lui racconta queste cose con la massima serenità. In fondo il suo mondo è fatto di poche cose: un letto dove dormire o fumare, una rivista da sfogliare, il rispetto per gli ordini del capo e l'esecuzione senza dubbi. Non nutre rancore, non ha odio. Lo deve fare, perché sennò al suo posto ci sarebbe un altro.
Quando per errore vede ciò che non dovrebbe, scatta la sua condanna a morte. Si salva, ma la sua famiglia viene uccisa e lui deve fuggire. In giro per l'Italia, ritroverà sé stesso, l'orgoglio e diventerà più uomo.
Ottimo breve romanzo, finalmente mi disintossico dopo una serie di gialli americani con ambientazioni che non mi appartengono, se non nell'immaginario cinematografico. Bravo Ferrandino, ora lo aspetto al prossimo giro.

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