mercoledì 27 aprile 2016

The other side of the door

Ennesimo film horror, questa volta visto al cinema per assaporarne appieno il pathos...
Peccato solo che di momenti di paura, di spunti interessanti e di crescendo di orrore si finisca per non vederne affatto...
Trama: Europei in India per una vacanza, lei in dolce attesa decidono di restare a vivere (e già questo potrebbe essere un motivo de paura)... li ritroviamo alcuni anni dopo, ma qualcosa evidentemente non ha funzionato... scopriamo con un complesso e mal riuscito flashback che il figlio maggiore è morto in un incidente stradale e la madre - che scopro poi essere la moglie dello sceriffo della serie The walking dead - non riesce a darsi pace.
Le viene consigliato (ah! gente infame e incapace di farsi i cavoli propri!) di andare in una foresta, dove in un tempio abbandonato vi è un portale/portone/porticina che mette in contatto i vivi con i morti... Ma attenzione! Non solo dovete spargere le polveri del povero morto, ma soprattutto non aprite quella porta... (non vi ricorda le Fiabe della nostra infanzia).
Ovviamente lei fa tutto quello che non doveva fare, e così inizia a manifestarsi lo spiritello maligno del bambino, che prima è buono, poi è cattivo, poi è appunto maligno, poi è pure peggio...
il tutto distillato con una lentezza che manco a fare la polenta con il mestolo in legno ci vuole tanto.
Si aggiunga questi santoni biascicanti che girano intorno casa e questo mostro indiano risvegliato, che ha il compito di riacciuffare il predetto spirito in fuga.
Occasione perduta per fare emergere una novità in un genere che rischia di incartarsi su sé stesso... Ottima l'idea dell'India, dei suoi dei e paesaggi... Idem la casa con il vuoto centrale... Si è sciupata la scena dell'incidente stradale e si è tirato per le lunghe ciò che altri registi hanno saputo esprimere e rappresentare meglio... Insidious al confronto è un kolossal...
 

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