venerdì 20 novembre 2015

Everest

Film del 2015 diretto da Baltasar Kormàkur e riassume la drammatica spedizione sull'Everest del 1996 narrata nel libro "Aria Sottile" da Jon Krakauer.
Non è un film di eroi, di avventura o di alpinismo. O meglio, si ci sono tutti questi ingredienti. Ma l'intento della regia è far virare la storia verso una diversa piega: quello della denuncia alla massificazione dell'avventura e dell'uso distorto della montagna.
Trattandosi della narrazione di una storia vera, il messaggio è ancora più realista e l'obbiettivo morale ancora più calato nell'evento.
L'idea che il raggiungimento della vetta (e che vetta) possa collocarsi tra le 100 cose da fare prima di ... è alla base del film. Quel pensare di ascendere, di purificarsi, di illudersi di essere migliori della massa (pagando fior di quattrini, ma senza una adeguata preparazione) e poter raggiungere l'irraggiungibile è il vero nucleo del film. Il risultato sarà un disastro e la montagna spettatrice della vanità dell'uomo e della punizione che lo aspetta.
Non c'è eroismo, se non per tentare di salvarsi e di salvare, non c'è alpinismo (se non nel tentativo di scimmiottarlo senza esserne capaci), non c'è ad un certo punto più nemmeno l'avventura, trasformata in un circo per paganti che ha un pessimo finale. Bella la fotografia e gli effetti speciali.

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