martedì 12 agosto 2014

Selfie, Assessori e Guerre

I Selfie delle volontarie.
Due giovanissime volontarie italiane si recano in Siria per aiutare la locale popolazione e vengono rapite, probabilmente per ricavarne un riscatto.
L'opinione pubblica si divide in due: chi dice poverette, chi peggio per loro, dovevano starsene a casa.
C'è chi, addirittura, le accusa di aver cercato visibilità senza sapere a cosa andassero incontro, solo per un selfie (moderno sistema per farsi vedere in qualche luogo o per dare forma e visibilità ai propri sentimenti) mentre avrebbero dovuto stare a casa a giocare con la Barbie.
Quest'ultima frase arriva da Varese, dall'assessore Clerici, a sua volta accusato di cercare visibilità a spese degli altri, per nascondere l'incapacità sua e del suo assessorato.
A rincarar la dose, la sua Giunta lo difende dichiarando che ognuno è libero di esternare ciò che vuole. 
Scomponiamo la vicenda: Bocciato l'assessore. Cosa centri il suo incarico con le dichiarazioni/esternazioni in merito alla vicenda rapimento non è dato a sapere. Intristisce vedere che chi ricopre ogni e qualsiasi carica pubblica, anche la più infima si arroghi il diritto di pontificare sul Mondo intero annessi e connessi.
Le due ragazze: se stavano a casa erano due lazzarone, giovinastre senza arte né parte.  Sono andate e sono diventate due sprovvedute in cerca di notorietà. Qualcuno conosce il loro passato? il loro percorso di volontarie impegnate nella Pace e nell'aiuto al prossimo? Se si parli pure, viceversa taccia (assessori compresi).
Fare volontariato ha dei costi. A volte anche quello della propria vita. Ricordate la dottoressa morta perchè si fermò in strada a soccorrere un investito in un incidente stradale?  Eleonora Cantamessa a Chiuduno, morì proprio così. Chi glielo fece fare? Poteva tirar dritto per la sua strada e invece.. voleva farsi un selfie con il ferito? Non credo. Non andò in Siria, ma in quel campo di battaglia che sono le nostre strade di notte.
Le guerre: ogni guerra ha i suoi dolori, terribili, i suoi morti. Finchè non ci toccano le guardiamo da lontano e non riusciamo a farcene una ragione. Il nostro essere in pace da oltre 60 anni ci ha fatto dimenticare la sofferenza. Peccato. Se morale ci deve essere in questa vicenda è che le due giovanissime volontarie, con il loro gesto, volevano riportare l'attenzione sulla sofferenza, il dolore, e la disperazione degli ultimi. Non quelli di casa nostra, importanti ma tra noi, no! Gli ultimi, quelli senza alcuna speranza. 
In attesa che tornino a casa, lasciamo da parte le polemiche. Per quelle c'è sempre tanto tanto tempo.


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