venerdì 13 giugno 2014

La rivoluzione in tasca

 
"Che cosa c'entrano Gesù Cristo e Bruce Springsteen con la rivoluzione?
Molto, se con questo termine, che fino all'altro ieri sembrava dover essere relegato nel sottoscala della Storia, intendiamo una sfida radicale allo stato di cose presenti, un gesto di rottura - piccolo o grande, individuale o collettivo - da parte di chi non si rassegna a venire semplicemente a patto con una realtà presentata come naturale e immodificabile, come il migliore dei mondi possibili.
E' in questo senso che - ad esempio - Pasolini può parlare di Cristo come rivoluzionario.
E' in questo senso che si parla di spinta rivoluzionaria del rock o del punk - rock in ambito musicale.
Ecco che cosa accomuna le voci diversissime raccolte in questo volume: Spartaco e Cristo, The Clash e Robin Hood, Mao e il Partigiano Johnny: una sfida lanciata al cuore del proprio tempo.
Con la lucida consapevolezza che l'unico atto che possa dirsi tale, è quello che prova a misurarsi con l'impossibile. Può sembrare una contraddizione: per definizione l'impossibile è ciò che non può essere fatto.
In realtà l'impossibile é semplicemente ciò che la realtà presente esclude in quanto istanza della propria trasformazione radicale.
L'impossibile è il punto di rottura di ogni situazione.
Per questo ogni atto, parola, gesto, rivoluzionario si misura con l'impossibile e implica una certa fede, una certa fede, una certa disponibilità e credere in ciò che non appartiene all'orizzonte del possibile.
I tempi - anche quelli odierni - hanno sempre chiesto questo sforzo". (tratto dal libro).
 

Breve raccolta di massime, con argomento "la Rivoluzione". Declinata in tutte le sue manifestazioni: nel cinema, nei libri, da personaggi storici del passato e del presente.
La rivoluzione è innanzitutto un idea. Un idea da accarezzare e da inseguire: mai da raggiungere. Finita se ne rende necessaria un altra. Questo è il destino degli uomini.
"La democrazia esiste laddove nessuno è così ricco da poter comprare qualcun altro e nessuno così povero da essere costretto a vendersi" J.J. Rousseau.

"E' facile sapere contro cosa ti batti, più difficile è sapere per cosa ti batti".

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