giovedì 29 agosto 2013

Hermann Hesse

Torno recentemente a leggere una raccolta di romanzi di Hermann Hesse.
E' come ritrovare un vecchio amico e sensazioni provate tanti anni or sono.
Complice un amicizia in Canton Ticino, conobbi questo fantastico autore, a cui si devono "il lupo della steppa", Siddharta", Narciso e Boccadoro, "La cura", "il bicchiere scrivente","Demian", poesie, dipinti, lettere, e tanto altro.
Stregato da "il lupo della steppa"
L'uomo non é una forma fissa e permanente ... ma un tentativo, una transizione, un ponte stretto e pericoloso tra la natura e lo spirito. Verso lo spirito, verso Dio lo spinge il suo intimo destino, a ritroso, verso la Natura, verso la Madre lo trae la sua intima nostalgia: tra l'una e l'altra di queste forze oscilla la sua vita angosciata e tremante.
Da "Siddharta" il poema indiano: Le parole non colgono il significato segreto, tutto appare un po diverso quando lo si esprime, un po falsato, un po sciocco, si, e anche questo è un bene e mi piace moltissimo, anche con questo sono perfettamente d'accordo, che ciò che è tesoro e saggezza d'uomo suoni sempre un po sciocco alle orecchie degli altri.
Ogni suo testo mi ha regalato qualcosa, e ogni ultima pagina mi ha costretto a riflettere.
E' l'originalità, l'aver vissuto quel che scrive sulla propria pelle e nel proprio animo a fare di questo scrittore un attuale interlocutore per i giovani e un rimedio alla difficoltà nel crescere.


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