martedì 6 settembre 2011

L'universo oscuro - il libro

"Non è la prima volta che viene rivelata l'esistenza di una parte molto ampia dell'universo in precedenza celata al nostro sguardo.
Nel 1610 Galileo annunciò al mondo come, osservando i cieli con un nuovo strumento - oggi lo chiameremmo telescopio - avesse scoperto che nell'universo vi è più di ciò che appare. Fino a che i membri della nostra specie avevano guardato il cielo notturno stando sdraiati a terra, si riteneva che non esistesse nulla al di là degli oggetti visibili a occhio nudo.
Ma Galileo scoprì montagne sulla Luna, satelliti di Giove, centinaia di stelle.
All'improvviso vi fu un nuovo universo da esplorare, al quale gli astronomi, nei successivi quattro secoli, aggiunsero nuovi satelliti  intorno ad altri pianeti, nuovi pianeti intorno al Sole, centinaia di pianeti intorno ad altre stelle, 100 miliardi di stelle nella nostra galassia, centinaia di miliardi di galassie oltre la nostra.
In anni recenti, però, gli astronomi hanno concluso che anche questo strabiliante censimento dell'universo poteva essere altrettanto bisognoso di aggiornamento del cosmo di Galileo.
Il nuovo universo che sta emergendo è composto solo per una minuscola  frazione da ciò che abbiamo sempre considerato la realtà, oltre alla materia a noi nota, il resto dell'universo è … oscuro? Questo perché, ad oggi, ci è sconosciuto.
Il 23% dell'universo è chiamato Materia Oscura, il 73% è ancora più misterioso ed è chiamato Energia Oscura. Il 4% é tutto ciò che conosciamo.
Gli astronomi che si sono trovati alla testa di questa rivoluzione non lo hanno fatto di proposito. Non cercavano la materia o l'energia oscura e che l'universo che conosciamo è solo un'ombra di ciò che esiste ed è solo l'inizio dell'esplorazione". (tratto dal libro).
 



Solitamente commento i libro sul sito anobii che invito a visitare. Ho voluto fare un eccezione per un libro particolare.
Riprendo parte del testo di pag. 271 e pag. 212 che riassume il libro con altri spunti: L'età dell'universo é 13,75 miliardi di anni, l'universo é piatto, costituito per il 72,8% da energia oscura, per il 22,7% da materia oscura e per il 4,56 da materia barionica (quella da cui siamo costituiti).
Per migliaia di anni gli astronomi hanno tentato di capire il funzionamento dell'universo osservando le luci celesti. Poi, a partire da Galileo e dall'invenzione del telescopio, hanno imparato a cercare un numero maggiore di luci celesti. A metà del XX secolo hanno cominciato ad ampliare il concetto di "luce" e condurre osservazioni al di fuori della parte visibile dello spettro elettromagnetico: onde radio, radiazione infrarossa, raggi X e così via. Dopo aver accettato le prove della materia oscura, gli astronomi hanno capito che avrebbero dovuto ampliare anche il concetto di "osservare". Se volevano capire il funzionamento dell'universo, ora dovevano osservare in un senso più ampio del termine: cercare, in qualche modo. Stabilire una sorta di contatto. In caso contrario, avrebbero dovuto imitare ciò che gli astronomi antichi erano stati costretti a fare in assenza di strumenti che estendessero le capacità d uno dei cinque sensi: salvare l'apparenza. Pensare. Teorizzare. Leggetelo.

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