Leggendo "Gladiatori" di Antonio Franchini, mi é capitato un passaggio che mi ha colpito:
"Dovevamo uscire fuori da quel palazzetto avendo gustato il sapore controverso e aspro della realtà e invece ne sortivamo delusi e ghignanti, avendo visto della realtà il volto di sempre, quell'eterno, ben noto miscuglio di affannoso, sbilenco, malfatto, che rende la vita così piena di possibilità in potenza e così povera di esperienze appaganti nei fatti, a meno di non voler puntare tutto sul tempo che serve a spremere da ogni irredimibile schifezza la sua minima goccia di senso".
Parole sagge...
Parole sagge...
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