sabato 21 febbraio 2009

L'espulsione per finta

Un interessante articolo di Francesca Padula, sul Sole 24 ore di Giovedì segnala come funziona (almeno in Italia) il sistema delle espulsioni degli stranieri privi del permesso di soggiorno.
I controlli, da tempo si sono intensificati e i decreti di espulsione aumentano: sono talmente tanti che il Viminale ha perso il conto o semplicemente non vuole che i numeri siano noti.
L'espulsione immediata dello straniero può non avere effetti per tanti motivi: lo straniero non si fa riconoscere ed é privo di documenti, non ci sono macchine per i trasferimenti, non ci sono posti liberi nei CIE sparsi per l'Italia oppure non ci sono i due agenti di Polizia che devono trasportare il cittadino straniero, mancano i fondi per sostenere i costi dell'operazione. "Difficoltà quotidiane", raccontano nelle questure.
Lo straniero che esce dall'ufficio Immigrazione della Questura con in mano quattro o cinque pagine redatte in italiano e in una lingua straniera (solitamente inglese, francese o spagnolo) in tanti casi getta i fogli nel cestino e nei restanti casi si rivolge ad un avvocato per impugnare il decreto di espulsione davanti al giudice di pace.
Naturalmente lo straniero espulso continua a lavorare, guida la macchina (a prescindere da un'abilitazione alla guida valida in Italia) con il rischio quasi certo di essere nuovamente fermato.... Se fermato, scatta il fermo, una notte in cella, poi davanti al giudice, condanna per direttissima, il giorno dopo é fuori con un decreto di espulsione e l'invito a recarsi in Questura.
Difficilmente lo straniero si presenterà in Questura considerato che é meglio pagare (forse) una sanzione pecuniaria piuttosto che rischiare di essere rimpatriato verso il paese d'origine.... e così via.

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