lunedì 29 settembre 2008

Dalla Cina con fregone

Ricordate "Dalla Cina con furore"? Erano gli anni '70 e la Cina incuriosiva tutti.
Il libretto rosso di Mao, le arti marziali, un mondo sconosciuto e tutto da scoprire.
A distanza di 30 anni il commento più spontaneo é "Dalla Cina con fregone"; per riferirsi a tutte le porcherie che questo enorme Paese rifila a tutti coloro con cui entra in contatto.
Quello del latte alla plastica é l'ultimo e forse nemmeno il più grave degli allarmi che periodicamente vengono lanciati a proposito dei prodotti cinesi che ci vengono quotidianamente rifilati dal "fantastico" mercato orientale.
Guardare nel binocolo di produzione cinese lede la vista e irrita gli occhi dei bambini;
Giocare con il pallottoliere ti riempie di piombo (1.000 volte il valore fissato) e cromo (3 volte il valore fissato);
Riparare la bici con il kit cinese ti riempe di benzene a rischio cancro;
Giocare con il cavaliere magico ti inzuppa di prodotti chimici.
Per non parlare delle parti che si scollano, che si rompono, che danno scosse elettriche, che si usurano in un niente....
Ora, proverò a spiegare le cose nel modo più semplice possibile:
ma perché minchia dobbiamo comprare prodotti velenosi, pericolosi, realizzati con il lavoro dei bambini quando in Italia vigono leggi che se appena dici ad un dipendente "cacca" arriva la Finanza ed i Sindacati e ti appendono come un salame all'insegna della Ditta?
Quando qualcuno mi risponderà a questa semplice domanda potremo tornare sull'argomento.
Sino ad allora la risposta é una sola, sempre la stessa: ipocrisia ed interesse.

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